Fra Giovanni Battista da Campie
Un frate cappuccino a Sant’Elia.
Il profilo biografico in un documento del 1600.

 

Questo il titolo dell’evento svoltosi nel convento di Sant’Elia, a Campi Salentina, nel pomeriggio del 27 settembre. Una manifestazione, fortemente voluta e organizzata da fra Francesco Monticchio, con la collaborazione dei comuni di Campi Salentina, Squinzano e Trepuzzi, per onorare la memoria di un santo frate laico vissuto nel XVII secolo, ma anche un’occasione per tratteggiare la storia del convento di Sant’Elia sottoposto a recenti interventi di restauro.



Ex convento di Sant’Elia, lavori di restauro

La manifestazione è iniziata con la visita alla mostra dei quadri realizzati da Cosimo Monticchio, tutti aventi per soggetto il convento di Sant’Elia, allestita nell’ex chiesa del convento.
Il prof. Leopoldo Poso ha sottolineato come questo luogo fosse particolarmente caro al pittore il quale lo ha riprodotto, secondo tecniche che si sono via via evolute nel tempo, in numerosi quadri e non solo nei tredici esposti.


Il prof. Leopoldo Poso presenta la mostra monotematica del pittore Nino Monticchio su Stant’Elia


La mostra monografica del pittore Nino Monricchio

Gli architetti  Donatella e Walter Greco hanno poi illustrato i lavori di restauro effettuati nell’edificio dal 2006 a oggi, realizzati grazie all’impegno finanziario dei tre comuni di Campi Salentina, Squinzano e Trepuzzi.



Gli architetti  Donatella e Walter Greco illustrano i lavori di restauro

Sul sagrato della chiesa si è quindi svolto lo spettacolo… sotto gli “occhi” di un frate orante dipinto su una tela conservata nel convento dei cappuccini di Campi e per l’occasione sistemata, e suggestivamente illuminata, in una nicchia esterna del convento.



Il grande concorso di amici dei cappuccini

E’ forse fra Giovanni Battista? L’invito a studiare questo dipinto per individuarne il soggetto ritratto, rivolto da fra Francesco Monticchio agli specialisti della materia, ha dato inizio alla manifestazione.



Il prof. Enzo Marangone, conduttore della serata, con i sindaci di Campi, Squinzano e Trepuzzi

Il prof. Enzo Marangione ha introdotto il tema della serata, ma prima di soffermarsi  sulla figura di Giovanni Battista, così come risulta dal documento del 1600 conservato nell’Archivio di Stato di Milano, ha tratteggiato la storia del convento, fondato nel 1575 circa, su un “ameno colle”, punto di passaggio per i frati che dal convento di Rugge, vicino Lecce, si recavano a quello di Mesagne, ricordando che il convento fu costruito su un feudo appartenente al barone di Trepuzzi su istanza delle comunità di Campi e Squinzano e che  <<allo pigliare de detto loco se andò con la processione de Capitulo, clero, barone et università et la prima petra la pigliò detto barone (di Campi) in spalla, appresso il sindico et accussì da mano in mano tutto il popolo>>.



Così fra Giambattista vedeva la sua Campie dall’ameno colle

Una storia, quindi, che fin dall’inizio ha visto riuniti insieme intorno a questo convento i tre comuni di Campi, Trepuzzi e Squinzano; una storia di collaborazione che si è rinnovata dopo più di quattrocento anni, con l’impegno profuso nei recenti lavori di restauro, e che ha fatto dire al sindaco di Trepuzzi, Cosimo Valzano, che Sant’Elia potrebbe giustamente diventare l’icona dell’unione dei comuni dell’Alto Salento.


I sindaci Roberto Palasciano, Cosimo Valzano e Gianni Marra

Parole di ammirazione per l’opera di Cosimo Monticchio sono state espresse dal sindaco di Campi, Roberto Palasciano, con la promessa di intitolare alla sua memoria una sala della struttura che, oltre a ospitare l’osservatorio, diventerà un contenitore culturale e, quindi, potrà essere offerta, insieme con la vasta pineta che la circonda, alla fruizione del pubblico.


Don Gerardo Ippolito, arciprete di Campi, presenta la figura del “servo del Signore”

Don Gerardo Ippolito, parroco della chiesa matrice di Campi, ha rivolto la sua attenzione alla spiritualità di Giovanni Battista, proponendolo come esempio di santità feriale per tutti e citando a questo proposito le parole scritte da fra Francesco Monticchio nell’introduzione all’opuscolo Fra Giovanni Battista da Campi, laico cappuccino servo del Signore, distribuito ai presenti: <<Vivere in modo straordinario la ferialità dell’essere cristiano cambia la vita, cambia le relazioni, cambia il rapporto con gli uomini e con le cose, rende buoni, cordiali, amorevoli, santi e più vivibile la vita di ogni giorno. Questa santità feriale forse è il messaggio attuale di questo “santo frate, grande amico di Dio” che, per essere stato amico di Dio è diventato amico degli uomini>>.
Terminati i saluti di rito, si è entrati nel clou della manifestazione.

 


I fratelli Del Prete, Francesco, Pier Paolo e Anna Carla

Le note musicali di violini e violoncello dei fratelli Del Prete, Francesco, Pier Paolo e Anna Carla e della batteria del giovanissimo, Claudio figlio di Pier Paolo, si sono diffuse nella campagna circostante intervallando suggestivamente la lettura della biografia di Giovanni Battista.



Tarcisio Arnesano, Pinuccia Monastero leggono un tratto della biografia di fra Giambattista

Tarcisio Arnesano, Pinuccia Monastero, Roberto Mello e Simona Miglietta hanno dato voce alle parole scritte nel lontano 1657 dai frati che raccolsero le testimonianze sulla vita di questo umile, grande frate “scalzatello” che più di quattro secoli fa si aggirava in questi luoghi.
E intanto sullo schermo scorrevano le immagini del convento e quelle dell’esumazione (febbraio 2008) e della traslazione dei resti di Giovanni Battista e dei suoi confratelli nella chiesa dei cappuccini di Campi (23 novembre 2008).



… e intanto sullo schermo scorrevano le immagini del convento e quelle dell’esumazione

Un serata in cui storia, spiritualità, arte e musica si sono suggestivamente combinate insieme emozionando il numeroso pubblico presente, accorso dai comuni di Campi, Squinzano, Trepuzzi e Novoli (ma anche da molto più lontano, Bisceglie!).


E la natura ha fatto il resto con la cornice della splendida campagna circostante e con lo spettacolo di un tramonto dai toni rosa, grigio e azzurro come solo si può avere dopo una giornata di pioggia, che, clemente, ha smesso di cadere poco prima della “festa in onore di Giovanni Battista da Campie”.



Rosa Anna Savoia